Strumenti Accessibilità

LA MALATTIA COMPLICA LA VITA .. Sono una infermiera la posso aiutare.

Rubrica a cura della 

Dott.ssa Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche  Maria Grazia Bensi           

Art. pubblicato sul settimanale  " Vita Cattolica " diocesi di Cremona

D:

Gentile Dottoressa,

Dopo un periodo di ricovero per una lieve ischemia cerebrale e 20 giorni di riabilitazione, mio padre (80 anni) è stato dimesso una settimana fa e invece di riprendersi ulteriormente sta lentamente peggiorando. Al suo ritorno camminava con l’aiuto di un bastone e la sua bronchite cronica gli aveva lasciato la solita tosse umida che non lo disturbava più di tanto. Ora lo vedo stanco, la tosse è più secca e fastidiosa e nonostante i farmaci diuretici urina poco. Il Medico che l’ha visitato qualche giorno fa dice che è “ben compensato” e che la terapia che fa va bene. Ma le cose non vanno bene… può aiutarmi?

R:

Dalle informazioni che Lei mi riferisce non ho un quadro completo e la situazione per la sua complessità richiederebbe una valutazione infermieristica diretta. Basandomi su quanto mi riferisce posso ipotizzare che Suo padre si stia disidratando. Durante il ricovero sicuramente gli è stata somministrata una quantità di liquidi sufficiente a compensare l’effetto dei farmaci diuretici, in seguito è possibile che, come accade spesso alle persone anziane, il senso di sete sia attenuato e quindi vengano assunti spontaneamente meno liquidi del dovuto. Il Medico ha riconosciuto un buon compenso ciò significa che con l’aiuto dei farmaci si è raggiunta una certa normalità nella distribuzione dei liquidi, ma non necessariamente che siano, alcuni giorni dopo, ancora sufficienti al ricambio fisiologico.

Non c’è bisogno di esagerare, ma è opportuno che Suo padre assuma almeno un litro di acqua al giorno oltre ai pasti che possono essere a loro volta arricchiti con brodi e frutta. Le suggerisco di lasciare sempre a portata mano di Suo padre una bottiglietta di acqua segnando la data e l’ora della sua apertura sull’etichetta. Di tanto in tanto nel corso della giornata controlli che ne abbia bevuto a sufficienza e se così non è, lo stimoli a sorseggiarne spesso. Il fatto stesso di avere la bottiglietta sottomano lo aiuterà ricordarsi di bere.

Nel giro di poco tempo la stanchezza dovrebbe attenuarsi e la tosse tornare umida, nel caso in cui dovesse comparire una maggiore difficoltà respiratoria o confusione mentale non esiti a richiamare il suo Medico poiché la disidratazione è grave quanto un sovraccarico di liquidi e va trattata anche con farmaci.

Cordiali saluti

Dott.ssa Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche

Maria Grazia Bensi