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 LA MALATTIA COMPLICA LA VITA .. Sono una infermiera la posso aiutare.

Rubrica a cura della 

Dott.ssa Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche  Maria Grazia Bensi           

Art. pubblicato sul settimanale  " Vita Cattolica " diocesi di Cremona

D:

Sono molto arrabbiata! Io e mia Madre ci occupiamo del mio Papà allettato da un anno a causa delle conseguenze di un ictus cerebrale che lo rende completamente dipendente. In seguito a una polmonite siamo state costrette a ricoverarlo per  15 giorni…. Il problema acuto si è risolto, ma alla dimissione ci è stato restituito con una brutta lesione da decubito… Ma come è possibile? Se le cure e l’attenzione a cambiarlo spesso, cambiare di frequente  la posizione e così via, l’hanno preservato per un anno nelle mani di due “dilettanti”, perché una volta affidato a mani “competenti” è successo un danno così? Ora è tutto più complicato: muoverlo, lavarlo, vestirlo, medicarlo… Ora abbiamo bisogno del Medico, dell’Infermiera, di farmaci… Davvero non capisco!

 

Signora Lei ha ragione. Ha tutto il diritto e non solo di essere arrabbiata ma anche di essere risarcita. Le lesioni da decubito sono l’esito di una assistenza insufficiente per quantità e/o qualità. Difficile dire sotto quale profilo, nel Suo caso, l’assistenza sia stata carente, ma di certo il risultato infelice del danno subito ne è certa testimonianza. Gli Infermieri dispongono di strumenti di comprovata efficacia scientifica per valutare il rischio di insorgenza delle lesioni da decubito (si chiamano scale di valutazione) che servono per predisporre un appropriato piano di prevenzione che va da un programma di mobilizzazione, all’impiego di presìdi (materassi speciali e supporti antidecubito) che permettono di distribuire il peso del corpo alleggerendo la pressione che altrimenti si concentrerebbe sui punti d’appoggio delle prominenze ossee. Dopo di che, tutto questo costa. Costa il numero di persone impiegate nell’assistenza e la loro formazione specifica e costa il noleggio dei presìdi. In un clima di austerità delle risorse, purtroppo, nel tentativo di economizzare si tagliano le risorse in modo miope sulla prevenzione, non considerando che una volta che il danno si è determinato costerà molto di più per essere rimediato. Una lesione da decubito (o da pressione) comporta una spesa molto consistente in farmaci, medicazioni e espone il Paziente a complicanze assai gravi che richiedono a loro volta cure molto costose oltre che a esporre il Paziente al rischio di un peggioramento della prognosi. La Sua denuncia, non solo sarà finalizzata a un risarcimento ma avrà l’effetto di dare evidenza a un modo perverso di fare economia e indurrà, speriamo, a un ravvedimento a vantaggio di tutti i Pazienti. Nel frattempo a Lei e alla Sua famiglia va la mia solidarietà.

Cordiali Saluti

Dr. Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche 

Maria Grazia Bensi